martedì 31 gennaio 2017

Ricordi positivi e negativi: zone del cervello divise

Ricordi positivi e negativi: zone del cervello divise per catalogare ed archiviare tutte le nostre esperienze positive e negative.

Ricordi, sia che appartegano ad eseprienze positivi o negative, pare che il nostro cervello, le divida in due zone ben distinte, separate dell'amigdala:

Ricordi positivi e negativi: zone del cervello divise
Ricordi positivi e negativi: zone del cervello divise
La ricerca, effettuata in esperimenti sui topi, ha scoperto inoltre che le due regioni sono differenti anche dal punto di vista dell'espressione genica e sono responsabili dei comportamenti condizionati dai ricordi positivi e negativi.
Una popolazione di neuroni dedicata agli eventi positivi e una agli eventi negativi: nel cervello del topo, e più precisamente nella regione dell'amigdala, è così che sono separati i ricordi.

Ricordi positivi e negativi: neuroni che gestiscono entrambi
Ricordi positivi e negativi: neuroni che gestiscono entrambi
Lo hanno scoperto i ricercatori del RIKEN-MIT Center for Neural Circuit Genetics che firmano un articolo su “Nature Neuroscience”, dimostrando che le due popolazioni di neuroni sono anche geneticamente distinte e che da esse dipendono i comportamenti messi in atto dai topi in un tipico esperimento di condizionamento.
I ricercatori hanno somministrato ad alcuni topi maschi una scossa sulle zampe e ne hanno messi altri in compagnia di una femmina.
Queste specifiche esperienze hanno lasciato la loro impronta nell'amigdala, una regione cerebrale importante per l'immagazzinamento dei ricordi, sotto forma di livelli più elevati di espressione di uno specifico gene chiamato c-Fos.

Da un'analisi più approfondita è emerso che i neuroni attivati geneticamente potevano avere due distinti marcatori genetici:
Rpso2 per i neuroni associati ai ricordi negativi e Ppp1r1b per i neuroni associati ai ricordi positivi.
Gene PPP1R1B
Gene PPP1R1B
Il dato cruciale è che Rspo2 è stato rilevato quasi esclusivamente nella porzione anteriore del nucleo basolaterale, mentre l'espressione del gene Ppp1r1b era concentrata nella porzione posteriore.
Questi neuroni positivi e negativi spazialmente separati, inoltre differivano per dimensioni, forma e modalità di attivazione: i neuroni positivi erano attivati quando i topi erano esposti a odori piacevoli e ricompense, mentre i neuroni negativi quanto provavano dolore o percepivano odori spiacevoli.

L'ultima fase dello studio ha riguardato i comportamenti dei roditori, che venivano condizionati a bloccarsi sul posto quando ricevevano una scossa (comportamento negativo), oppure a ricevere dell'acqua dopo aver premuto un pulsante con il muso (comportamento positivo).

Gli sperimentatori hanno dimostrato che questi comportamenti potevano essere anche manipolati mediante l'optogenetica.

Fonte: http://www.lescienze.it

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