venerdì 10 marzo 2017

Cornee umane rigenerate in laboratorio

Rigenerare cornee umane in laboratorio, ora si può fare, grazie ad un tessuto corneale utilizzando cellule staminali.


Rigenerare cornee umane in laboratorio fino a qualche tempo addietro era ura utopia:

Cornee umane rigenerate in laboratorio
Cornee umane rigenerate in laboratorio
adesso è una realtà, grazie alla scoperta dell'AB-CB5, un marcatore biologico che si trova presente sulla superficie delle cellule staminali limbari, fondamentali per la vista ma estremamente difficili da indentificare, poichè posizionate nel punto di incrocio tra la cornea e la sclera.
Alcuni scienziati americani hanno deciso di collaborare ed impegnarsi in una ricerca approfondita che potesse consentire di trovare le cellule staminali limbari:

cellule staminali limbari
cellule staminali limbari
avendole trovate, le hanno trapiantate nei topi, riuscendo a compiere l'impresa di rigenerare le cellule delle cornee danneggiate creando delle cornee prefettamente funzionanti!
Le cellule staminali limbari che risiedono nell'epirelio basale limbare dell'occhio, o limbus, sono in grado di aiutare a mantenere e a rigenerare il tessuto corneale.

Cornee umane rigenerate in laboratorio
Fig.1
Tra le maggiori cause di cecità dell'essere umano, ci sono infortuni o malattie patologiche!
Per riuscire ad aiutare il processo di rigenerazione corneale, già in passato, erano stati effettuati degli esperimenti al riguardo, ma disgraziatemente non si sapeva se negli innesti potessero essere presenti le cellule staminali limbari.
Queste cellule sono molto rare e il successo dei trapianti dipende proprio da loro, ha dichiarato Bruce Ksander del Massachusetts Eye and  Ear, co-autore dello studio.
Questo traguardo, raggiunto grazie ad una collaborazione tra il Massachusetts Eye and Ear/Shepens Eye Research Institute (Mass. Eye and Ear), il Boston Children's Hospital, il Brigham and Women's Hospital e il VA Boston Healthcare System e pubblicato sulla rivista Nature, potrebbe in futuro essere la soluzione per curare la cecità causata da patologie o incidenti.

Fonte: Nature

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