giovedì 25 maggio 2017

Le comete respirano vicino al Sole

Le comete respirano, proprio cosi, nel momento in cui si trovano vicino al Sole, emettono ossigeno simulando di fatto l'effetto respiro! 


Respirano anche le comete, la recente scoperta che è stata fatta dagli astronomi i quali hanno notato come quest'ultime producano ossigeno esattamente come noi nel momento in cui respiriamo:

Le comete respirano vicino al Sole
Le comete respirano vicino al Sole
La respirazione delle comete avviene nel momento in cui queste passano vicino al Sole, e proprio in quel preciso istante viene prodotto ossigeno.
La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Nature Communications, e graie ai risultati si è potuto dare una spiegazione alternativa a quanto era stato osservato un paio dianni fa dalla missione Rosetta che esaminò da vicino la cometa 67P/Churyumov Gerasimenko.

la cometa 67P/Churyumov Gerasimenko
la cometa 67P/Churyumov Gerasimenko
Fu la prima volta che si era potuto arrivare ad osservare cosi da vicino l'ossigeno molecolare che venica rilasciato durante il suo passaggio rasente al Sole:
Ciò che ne derivò fu senz'altro ritenuto sufficiente per provare il fatto che l'ossugeno molecolare fosse presente nella nube primordiale che diede la vita al nostro Sistema Solare! 
Ad oggi, gli stessi identici dati assieme ad una simulazione, indicono a formulare una ipotesi nuova ed alternativa, che stabilirebbe l'ossigeno molecolare come prodotto in una cometa come fosse che stesse respirando.
Questa scoperta è stata fatta dal California Institute of Technology (Caltech) mentre l'ideatore dell'esperimento è stato l'ingegnere chimico Konstantinos P. Giapis, che solitamente si occupa di nuove tecniche per fabbricare microprocessori.
Giapis è statao ispirato nel momento in cui ha avuto modo di osservare le reazioni chimiche sulla cometa che erano molto simili a quelle che studiava in laboratorio da 20 anni nelle collisioni di atomi elettricamente carichi (ioni) sulle superfici dei materiali superconduttori.
Visto che lo scopo di questo esperimento è quello di mettere a punto memorie più elevate e chip più veloci per i computer, Giapis ha pensato di applicare le stesse tecniche di ricerca per studiare le comete.
Ecco dunque che il ricercatore ha potuto dimostrare, con una simulazione fatta in laboratorio, che nel momento in cui la cometa si avvicina al Sole libera vapore acqueo, le cui molecole diventano elettricamente cariche (si ionizzano) per effetto dei raggi ultravioletti.

Allo stesso tempo il flusso di particelle cariche che arrivano dal Sole attraverso il vento solare colpisce la superficie della cometa.
Quando questo accade la molecola di ossigeno presente nell'acqua si lega a un altro atomo di ossigeno, dando origine all'ossigeno molecolare.
Fonte: ANSA

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