sabato 29 luglio 2017

Quali regole seguono le piante per crescere

Fonte - ANSA - Quali regole seguono le piante per crescere e svilupparsi, seppur in terreni e condizoni di clima differenti: strategie e modus operandi che le rendono simili al cervello umano! 


Le piante per crescere e vilupparsi seguono determinate regole che nonostante siano in terreni e condizioni di clima differenti l'una dall'altra, sono le stesse che fanno rifermento il nostro cervello:

Quali regole seguono le piante per crescere
Quali regole seguono le piante per crescere
infatti entrambi, sia le piante che il cervello,si comportano seguendo lo stesso modus operandi matematico, il che fa presupporre che ci sia una logica universale che qualsiasi organo biologico segue perchè possa crescere e svilupparsi!
Nella rivista scientifica Current Biology è stata pubblicata questa teoria, descrivendo dettagliatamente tutti i riferimenti e le prove che confutano tale ipotesi.
Questa scoperta è stata fatta da un team di fisici dell'Istituto americano Salk Institute, coordinato da Saket Navlakha, con lo scopo di verificare a dispetto del fatto che le piante si possano trovare in condizioni differenti tra loro, se potesse esistere una strategie perchè possano crescere e svilupparsi tutte quante allo stesso modo.
Per riusciere a trovare tale codizione i ricercatori hanno coltivato più o meno 600 piante di sorgo, tabacco e pomodoro in differenti condizioni di luce, umidità per circa 30 giorni, analizandone periodicamente la loro crecsita attraverso una tecnica speciale di scansione 3D.

Ciò che ne è risultato ha fatto dedurre i ricercatori che aldilà della specie e le condizoni di crescita, la quantità dei rami è risultata essere maggiore nelle prossimità del cetnro della pianta:
la direzione della crescita di ogniuno di essi, ha lugo indipendentemente da quella di ogni ramo!
Appare evidente come le regole di sviluppo modulari delle piante si sia rivelata ottimale, potendo essere descritta da una regola matematica:
la stessa che regola la crescita dei neuroni del cervello, cosi spiega il neurobiologo molecolare Charles Stevens, che ha partecipato alla ricerca.
Fonte: ANSA

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