martedì 15 agosto 2017

Cellule cardiache studiate tramite le rocce

Fonte - LSWN.IT - Cellule cardiache studiate per la prima volta con un metodo a dir poco incredibile: tramite le rocce, il nuovo studio che ha permesso di misurarne le proprietà elettriche. 


L'argomento che oggi tratterò con vio riguarderà lo studio che è stato effettuato sulle cellule cardiache da parte dei ricercatori dell’Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (INO-CNR) con la collaborazione di quelli del Laboratorio Europeo di Spettroscopie Non-lineari (LENS), dell’Università degli Studi di Firenze e dell’Università di Friburgo in Brisgovia (Germania):

Cellule cardiache studiate tramite le rocce
Cellule cardiache studiate tramite le rocce
tale studio a permesso per la prima volta in assoluto di misurarne alcune delle prorpietà elettriche che le cellule cardiache hanno, meglio note con il termine di cardiomiciti!
Lo studio ha dell'incredibile, perchè in sostanza si è basato sull'analogia che esiste tra la conducibilità elettrica ed il trasporto di materia.
Recentemente la studio è stato pubblicato sulla rivista the Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America (Pnas).
La ricerca condotta si è potuta ispirare su quanto fu scoperto nel “Analogy between diffusion and electrical conductivity in porous rocks” condotto da L. J. Klinkenberg e pubblicato su Geological Society of America Bulletin nel 1951.

Cellule cardiache studiate tramite le rocce
Fig.1
Infatti in questa ricerca si trovò la misura della velocità di diffusione dell’acqua dentro le rocce porose tramite la misura della conducibilità elettrica delle rocce stesse.
Per quel che concerne il punto di vista tecnico dell’analisi sperimentale riguardo le proprietà elettriche delle membrane a livello sub cellulare, è assolutamente complesso trovare nuovi appigli:
per questo motivo i ricercatori hanno divuto applicare il principio contrario a quello che fu adottato da Klinkenberg, ovvero sia cercando la risposta sulle proprietà di diffusione delle sonde fluorescenti dentro la rete tubolare per poterne avere ulteriori dettagli ed informazioni di tipo elettrico.
Facendo in modo di comparare la rete dei tubuli che si trovano all'interno delle cellule cardiache con la struttura porosa di una roccia, i ricercatori sono stati in grado di avere le informazioni relative alla propagazione elettrica:
a partire dalle loro caratteristiche diffusive, analizzate attraverso un metodo avanzato denominato FRAP (Fluorescence Recovery After Photobleaching).
Fonte: LSWN.IT

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