venerdì 22 settembre 2017

Robot individua neuroni cervello

Fonte - ANSA - Robot in grado di individuare i neuroni del cervello, si tratta del primo esemplare mai costruito capace di intercettare automaticamente i neuroni registrandone l'attività elettrica. 


Un robot, il primo esemplare in assoluto, capace di individuare i neuroni del cervello automaticamente, intercettandoli e registrandone l'attività elettrica in maniera precisa e dettagliata:

Robot individua neuroni cervello
Robot individua neuroni cervello
decisamente un opportunità notevole visto la precisione e l'accuratezza che questo robot riesce ad avere rispetto a quanto non si riesca a fare con i più esperti biologi umani!
POTREBBE INTERESSARTI LEGGERE ANCHE:

Sonda esplora parti segrete del cervello umano

Il robot in questione è stato realizzato e per cosi dire "addestrato" all'Imperial College di Londra e le sue caratteristiche tecnoche sono state descritte nella rivista sceientifica Neuron.

Tra gli "insegnanti" del robot c'è anche il nostro esperto in nanotecnologie Luca Annecchio, il quale ha affermato che si tratta di una opportunità questa che offre il robot di velocizzare in maniera importante la ricerca sul cervello e sulle malattie neurodegenerative, l'Alzheimer su tutte.

l'esperto in nanotecnologie Luca Annecchio
l'esperto in nanotecnologie Luca Annecchio
"Il nostro sistema è in grado di posizionare automaticamente dei microelettrodi sulla membrana di neuroni che sono stati precedentemente 'taggati' e resi riconoscibili con proteine fluorescenti. A posizionamento ultimato, il sistema robotico 'cattura' il neurone, aspira una piccola porzione della sua membrana, la perfora e ottiene registrazioni della sua attività elettrica". Questa tecnica, nota come 'patch clamp in vivo', "è estremamente laboriosa e finora è stata eseguita manualmente solo da pochissime persone nel mondo, perché richiede molta esperienza.
L'esperto sannita in nanotecnologie prosegue la sua spiegazione, dicendo anche che:
Il nostro gruppo è stato il primo ad automatizzare questa tecnica attraverso un sistema robotico". E i risultati sono stati sorprendenti. "Abbiamo comparato le performance della nostra piattaforma con l'approccio manuale convenzionale - racconta l'esperto - e abbiamo osservato che il nostro sistema robotico è più veloce e accurato rispetto agli operatori umani. L'impatto di tale automazione ha il potenziale per rendere questi esperimenti più accessibili e permettere a più laboratori nel mondo di usarla nella ricerca neuroscientifica e biotecnologica".
Ad oggi il robot è stato messo in prova lavorando soltanto sui ratti:
"ma ha il potenziale per essere esteso anche ad altri modelli. Il passo successivo sarà quello di impiegarlo per studiare in che modo i circuiti neurali vengo modificati dall'Alzheimer così come da altre malattie neurodegenerative o neuropatie".
Fonte: ANSA

Nessun commento:

Posta un commento