sabato 6 giugno 2020

Calo inquinamento pianeta lockdown Covid-19

Il calo dei livelli di inquinamento del pianeta registrati durante la periodo di lockdown a causa del Covid-19, sono stati soltanto una mera illusione! 


Il livello registrato di inquinamento durante il periodo di lockdown divuto all'epidemia del Corona virus è stato soltanto un caso:


L'ambiente del pianeta ne ha certamente beneficiato di questi pochi mesi di riduzione dell'uso di automobili, ma è bastato il via libera per fare innalzare i valori ai livelli dannatamente critici!
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L'anidrite carbonica che si è sparsa nell'atmosfera si è alzata in mnaiera importante in questi giorni, favorita dal ritorno alla nostra normalità quotidiana:
Si tratta di un triste ritorno alla realtà che da troppo tempo ormai ci affligge ed affoga il respiro del pianeta trascinandolo lentamente verso un collasso ormai inevitabile!
Pieter Tans, uno scienziato tra i più anziani del NOAA, ha affermato che, stando alle misurazione effettuate sul biossido di carbonio, il principale gas serra che l'uomo ha creato, ha toccato il 17% soltanto nel mese di aprile:


Visto che l'anidrite carbonica resta nell'atmosfera per secoli, il calo a breve termine soltanto per pochi mesi delle emissione di carbonio, non hanno generato il beneficio che si sperava potesse causare.
Basti pensare che le registrazioni delle misurazioni dirette di anidrite carbonica fatte nel 1958, hanno toccato il 31% di aumento in soli 62 anni:
“L’aumento dei livelli atmosferici di anidride carbonica è inarrestabile, e questo significa che anche i costi del cambiamento climatico per l’uomo e il pianeta continuano a crescere senza sosta”, ha dichiarato Jonathan Overpeck, scienziato dell’Università del Michigan.

Nemmeno nel vasto territorio cinese si sono potuti registrare benefici degni di nota dopo il lockdown con una media nazionale di PM2,5 di particolato di biossido di carbonio, anidrite solforosa e ozono:
il loro aumento è stato del 6% in più per quel che concerne il particolato, mentre l'ozono ha toccato un 12% in più del normale!
Ma a risentirne di questo record negativo non è soltanto l’aria, in Italia, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, ha fatto sapere riguardo il fiume Sarno in Campania che:
“Al primo giorno di allentamento dei divieti e di riapertura delle aziende sono ricominciati gli sversamenti. Per questo, subito ho attivato i Carabinieri del Noe per controlli e indagini in zona, indagini prontamente partite. Confermo quindi che tutti gli enti preposti sono sul posto per controllare e per individuare il colpevole“.
“Come vi ho raccontato, in questo periodo di quarantena abbiamo monitorato, anche grazie all’attività dei Carabinieri e della Guardia Costiera, che ringrazio, lo stato delle acque e non possiamo tollerare che gente senza scrupoli riporti inquinamento e devastazione laddove la Natura stava riprendendo i suoi spazi.
Dobbiamo lavorare ventre a terra per far sì che il Post-Covid sia diverso”. Ha concluso il ministro in un suo post su Facebook.
animali selvatici che passeggiavano in libertà

La tregua che c'è stata durante il lockdown, dove ci ha constretto a restare chiusi in casa per oltre due mesi ha fatto si respirare aria pulita, godere di acque pulite e ci ha fatto assistere allo spettacolo degli animali selvatici che passeggiavano in libertà nella nostra città, ma purtroppo è stata altrettano breve ed illusoria.

Fonte: reccom

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