venerdì 27 gennaio 2017

Aiutare a comunicare chi non parla

Aiutare a comunicare chi non riesce a parlare, è possibile, grazie ad un sistema in grado di individuare immagini e parole che il cervello elabora!

Aiutare chi ha perduto o non ha mai avuto la facoltà di parlare, è l'oggetto di ricerca che Jack Gallant, neuroscienziato, sta conducendo presso l'Università della California a Berkeley:

Aiutare a comunicare chi non parla
Aiutare a comunicare chi non parla
Può leggere i pensieri e le parole di chi non riesce a parlare, ma Jack Gallant non è un mentalista oppure un abile prestigiatore, bensì l'autore di una speciale ricerca che potrebbe venire in soccorso di persone sordo mute aiutandole a comunicare!
Si tratta di una speciale tecnologia di imagin cerebrale che secondo i risultati recenti che sono stati ottenuti, pare possa davvero essere la strada giusta da seguire per alleviare i disagio di non potere parlare.
Ancora non siamo certo davanti ad un macchinario fantascientifico in grado di scrutare la nostra mente, però i risultati sono confortanti.
Per capire cosa stia facendo Gallant e come lui altri ricercatori, bisognerà partire dal suo più recente esperimento che riguarda la costruzione di un vocabolario cerebrale:

Jack Gallant
Jack Gallant
Si tratta di un vocabolario che è presente all'interno del nostro cervello che conserva il significato delle parole in aree ben precise a seconda della categoria a cui appartengono.
Ciò che i ricercatori sono riusciti a ottenere è di fare comprendere dove si trovano le parole prevalentemente visive, come i colori ad esempio, oppure quelle tattili come le dita della mano o quelle che sono collegate a determinate attività come il lavoro.
Ciò che ne è scaturito è una mappa che permette di capire se la persona sta ascoltando un termine legato alla vista, alla famiglia, ai numeri e cosi via dicendo!
Ogni puntino della carteccia cerebrale è associato a un gruppo di parole correlate, ma un termine può essere rappresentato in più di un settore perchè ha diversi significati.

Fonte: Focus

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