sabato 4 marzo 2017

Nanoparticelle esploratori intestinali

Nanoparticelle esploratori intestinali non invasivi da bere; nanoparticelle da bere sviluppate da un team di ricercatori statunitensi.


Nanoparticelle esploratori intestinali da bere, si avete capito bene, questo il risultato che è scaturito da una ricerca effettuata da un team di ricercatori statunitensi dell'Università di Buffalo i quali sono riusciti a realizzare questi esploratori intestinali non invasivi sotto forma di Nanosucchi.

Nanoparticelle esploratori intestinali
Nanoparticelle esploratori intestinali
Le nanoparticelle in oggetto, potranno rappresentare in futuro un'ottima alternativa affinchè si possa eseguire una ricerca accurata che consenta uno studio approfondito di patologie come la Celiachia, il morbo di Crohn e altre malattie gastrointestinali.
Una nuova tecnica di imaging con agenti di contrasto alternativi: le naftalocianine, piccole molecole colorate in grado di assorbire la luce nello spettro vicino all'infrarosso, gamma ideale per agenti di contrasto biologici.

naftalocianine
Fig.1
Queste molecole ingabbiate all'interno di nanoparticelle, son in grado di attraversare in maniera sicura l'apparato digerente e raggiungere l'intestino tenue, premettendo la visione in tempo reale della preistasi intestinale.

In che modo? Dopo avere bevuto il nanosucco e una volta giunte a destinazione, le nanoparticelle vengono colpite da innocui impulsi laser generati da un tomografo fotoacustico (PAT).
I metodi di imaging convezionali mostrano l'organo a tratti, invece con questo metodo è possibile osservare il funzionamento dell'intestino tenue in tempo reale, ha dichiarato Jonathan Lovell, autore dello studio.
Questa innovativa tecnica di imaging per adessso è stata testata solo sui topi, ma i ricercatori stanno già perfezionando la ricetta in vista di una futura sperimentazione sull'essere umano.

Fonte: Nature Nanotechnology

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