mercoledì 26 aprile 2017

Ricerca complicata di neutrini di Majorana

Ricerca complicata più del previsto dei neutrini di Majorana, particolarmente difficili da catturare che oltre un secolo addietro il fisico italiano era riuscito a prevedere. 


Esiti negativi sono stati registrati per quel che concerne la ricerca e la cattura dei neutrini di Majorana, una particolare tipologia di particelle che il fisico italiano era riuscito a prevedere l'esistenza oltre un secolo addietro:

Ricerca complicata di neutrini di Majorana
Ricerca complicata di neutrini di Majorana
L'esperimento internazionale Gerda condotto presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) ha purtroppo dovuto registrare un fallimento nella cattura delle particolari particelle che sono risultate difficili da catturare più del previsto.
I risultati dell'eserimento Gerda sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature ed hanno confermato come non ci sia alcuna traccia dei decadimenti rari che potrebbe in qualche modo confermare l'esistenza dei neutrini di Majorana.

Ricerca complicata di neutrini di Majorana
Ricerca complicata di neutrini di Majorana
A titolo informativo, l'esperimento Gerda è stato effettuato dentro alcuni contenitori protetti allo stato purissimo e da migliaia di metri di granito, con lo scopo di individuare l'esistenza possibile di un fenomeno assolutamente raro:
Stiamo parlando del decadimento doppio beta senza neutrini, "E' così raro - ha spiegato Riccardo Brugnera, dell'università di Padova e responsabile italiano di Gerda - da non essere ancora riusciti a vederlo e può bastare pochissimo perché il suo segnale possa essere oscurato da qualche altro tipo di evento avverso", cosi ha spiegato Riccardo Brugnera, dell'Università di Padova e responsabile italiano dell'esperimento Gerda.
La scoperta anche di uno o due eventi di questo tipo potrebbe avere un impatto enorme nel mondo della fisica, "da premio Nobel", ha specificato Brugnera, e potrebbe indicare l'esistenza di 'strane' particelle come i neutrini di Majorana.

I nuovi dati, relativi ai primi 5 mesi di accensione del rilevatore potenziato rispetto alla versione iniziale, indicano che questi decadimenti sono più rari di quanto si temesse.
"Se avessimo un solo atomo di germanio a disposizione - ha detto ancora Brugnera - dovremmo attendere almeno per un numero di anni enormemente più grande dell'età dell'universo".
I ricercatori però non si scoraggiano "ci basterebbe rivelare anche uno o due eventi" e l'esperimento andrà avanti almeno fino al 2019 e in futuro potrebbe essere ulteriormente potenziato.

Fonte: ANSA

Nessun commento:

Posta un commento