Metodo diagnostico per le malattie renali quello che è stato
sviluppato e brevettato dall'Ospedale Piadiatrico Mayer di Firenze:
grazie alle cellule staminali!
Metodo per diagnosticare le
malattie renali recentemente è stato sviluppato e brevettato da un team
di ricerca di bioingegneri dell'Ospedale Mayer di Firenze che grazie
alle cellule staminali, sono riusciti ad ottenere otitmi risultati:
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Metodo diagnostico malattie renali |
Lo studio dell'Università di Firenze e dell'Ospedale
Pediatrico Meyer è iniziato tre anni fa con lo scopo di individuare un
modello di patologia sufficientemente preciso per migliorare la diagnosi
di malattie renali su base genetica a partire dalle urine.
"Anche
quando sono causate dallo stesso gene, le patologie renali sono molto
eterogenee tra loro, perchè il DNA di ognuno i noi è comunque unico e le
condizioni ambientali sono possono avere effetti differenti da persona a
persona" - Spiega Paola Romagnani, professoressa dell'Università di
Firenze.
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Fig.1 |
"Abbiamo quindi sempre più bisogno di nuovi modelli di
malattia che ci facciano meglio comprendere le influenze del DNA del
paziente e le sue interazioni con l'ambiente nel determinare le malattie
renali".
Per mettere a punto un metodo per costruire
un modello personalizzato di malattia "abbiamo purificato e amplificato
i progenitori renali [un tipo di cellule staminali] dalle urine di ogni
singolo bambino malato" - spiega la prima autrice dell'articolo Elena
Lazzeri.
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Fig.2 |
"Poi, possiamo trattarle con sostanze che sono in grado
di farle diventare la cellula renale che vogliamo studiare, ad esempio
la cellula bersaglio della malattia. In questo modo otteniamo un modello
unico che porta scritte su di sè tutte le alterazioni genetiche e le
influenze ambientali che hanno determinato quella malattia in quel
paziente e che sarà utilissimo per studiare molte malattie renali le cui
cause rimangono ancora sconosciute".
Grazie a questo
metodo si è riuscito ad identificare altri familiari portatori del gene
difettato che non erano stati considerati prima, attuando quindi le
opportune decisioni terapeutiche.
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