domenica 25 giugno 2017

Trovato gene migliora trapianto nei bambini con leucemia

Trovato un gene che migliorerebbe i trapianti nei bambini affetti da leucemia, grazie ad uno studio condotto e realizzato all'ospedale Bambino Gesù. 


All'ospedale Bambino Gesù è stato condotto uno stdio speciale che ha permesso di trovare un gene capace di migliorare l'efficienza dei trapianti che vengono eseguiti nei bambini affetti da leucemia:

Trovato gene migliora trapianto nei bambini con leucemia
Trovato gene migliora trapianto nei bambini con leucemia
Si tratterebbe di una scoperta incredibile e dalle potenzialità enormi perchè si possano fare consistenti passi avanti nella lotta alla leucemia, migliorandone la qualità e l'efficienza dei trapianti in quei bambini ammalati di leucemia.
Sostanzialmente si tratta di un gene particolare, chiamato "gene suicida" che migliora l'efficenza dei trapianti di cellule staminali da donatore nei bambini che sono affetti da leucemia o da altre malattie ematologiche maligne o benigne.

A dimostrazione di quanto sia valida questa scoperta del tuto rivoluzionaria nel settore delle malattie ematologiche, è stato condotto uno studio a livello internazionale dall'Ospedale Bambino Gesù di Roma che è stato presentato al Congresso dell'Associazione europea di ematologia (Eha) che si è svolto nela capitale Spagnola:

Ospedale Bambino Gesù di Roma
Ospedale Bambino Gesù di Roma
Il successo che ha ottenuto lo studio è stato enorme, infatti è stato premiato con una speciale menzione dall'Eha stessa!
Cosi si è espresso Mattia Algeri, 33 anni, onco-ematologo pediatra al Bambino Gesù:
"Lo studio - spiega - ha coinvolto 98 pazienti in Usa ed Europa con un'età media tra 4 e 8 anni". Si tratta di un metodo innovativo, e per questo premiato dal congresso degli ematologi europei, che "migliora - spiega l'esperto - la sicurezza e l'efficacia dei trapianti di staminali per i pazienti pediatrici utilizzando linfociti da donatore parzialmente compatibile che vengono modificati geneticamente appunto con un gene-suicida che li induce all'autoeliminazione se dovessero provocare reazioni avverse nel paziente trapiantato".
Fonte: ANSA

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