lunedì 8 maggio 2017

Sfruttare debolezze e paure dei propri nemici: come fanno le piante

Bugie spudorate arrivano anche dalle piante, perchè loro sanno sfruttare a dovere le debolezze e le paure dei propri nemici.


Bugie spudorate, le piante sanno mentire senza alcun pudore, pur di salvare le loro foglie dai loro nemici, ingannandoli attraverso le loro paure e debolezze maggiori.

Sfruttare debolezze e paure dei propri nemici: come fanno le piante
Sfruttare debolezze e paure dei propri nemici: come fanno le piante
Prendete ad esempio la patata selvatica, Solanum berthaultii, lei si che è una pianta maestra del raggiro.
Gli afidi, che colonizzano in gran numero le fronde di questa piantina, sono le prede preferite delle coccinelle, quando i piccoli pidocchi delle piante vengono attaccati da una coccinella emettono un feromone di allarme che fa scappare il resto della colonia.
Ebbene, la patata sfruttando questa debolezza nel momento in cui viene punta da un afide produce e immette nell'ambiente una copia perfetta di questo messaggero chimico.
Il risultato sarà sbalorditivo, perchè i pidocchi scapperanno in massa, pensando che stia arrivando una coccinella affamata che magari nella realtà, starà portando fortuna chissà da quale altra parte, senza che ve ne sia traccia alcuna nei paraggi!
Un altro esempio di pianta bugiarda è Arum palaestinum, chiamato anche calla nera.
Calla nera
Calla nera
Alcuni ricercatori del Max Planck Institute for Chemical Ecology, Germania hanno scoperto le sue doti da ingannatore e pubblicato il relativo studio su Current  Biology nel 2010.
Per farsi impollinare dal maggior numero possibile di moscerini della frutta, Drosophila melanogaster, questa pianta erbacea riproduce le stesse molecole odorose, ben sei composti diversi, che sono normalmente emesse dalla frutta in fermentazione di cui questi insetti sono oltremodo voraci.
A questo punto, inebriati dal profumo, le drosofilie si lanciano all'interno del fiore che immediatamente si chiude su di loro, addirittura imprigionandole per una notta intera.

Al mattino, quando i moscerini sono ben carichi di polline, Arum palaestinum si riapre lasciando andare i piccoli insetti che andranno a impollinare un altro odoroso bugiardo.

Fonte: Science

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