giovedì 29 giugno 2017

Quando sospendere farmaci biologici artrite reumatoide

Quando è il caso si sospendere i farmaci biologici che si assumono nei soggetti che sono affetti da artrite reumatoide, una domanda che in molti si staranno ponendo: vediamo come e sopratutto quando è il caso di farlo. 


Sospendere i farmaci biologici nei soggetti che sono affetti da artrite reumatoide è in talune circostanze una condizione da cui non si può prescindere:

Quando sospendere farmaci biologici artrite reumatoide
Quando sospendere farmaci biologici artrite reumatoide
I farmaci biologici che si assumono contro l'artrite reumatoide sono degli eccellenti rimedi che però vanno somministrati con assoluta cura e moderazione, ovvero sia soltanto quando se ne ha l'assoluta necessità di farlo!
A tal proposito i ricercatori del Policlinico Gemelli e dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, hanno determinato i punti cardine che regolano l'assunzione e l'eventuale sospenzione di questi farmaci biologici contro l'atrite reumatoide:

Policlinico Gemelli e dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma
Policlinico Gemelli e dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma
Lo studio, pubblicato su Annals Rheumatic Diseases, chiarisce come sui segni di remissione nelle forme di artrite reumatoide e psoriasica, possa essere decisivo un impiego maggiormente indicato dei farmaci con notevoli risparmi per il Servizio Sanitario Nazionale.
Gli specialisti del settore di reumatologia hanno studiato determinate caratteristiche cellulari della membrana sinoviale che riveste le articolazioni nei soggetti con artrite in fase di remissione grazie alla terapia con methotrexate e inibitori del TNF.
inibitori del TNF
inibitori del TNF
Da quanto ne è scaturito viene dimostrato come «la membrana sinoviale dei pazienti con artrite reumatoide in remissione è pressoché identica a quella dei pazienti che soffrono una malattia di poco attiva», cosi si esprime Gianfranco Ferraccioli, Ordinario di Reumatologia all'Università Cattolica e Direttore del Polo di Scienze Reumatologiche della Fondazione Policlinico Gemelli.

Invece va fatto tutto un altro tipo di discorso e modalità per tutti coloro che sono affetti da artritepsoriasica:
proprio perchè capita spesse volte che le loro remissioni sono “false”, «nel senso che resta sempre infiammazione con vasi neoformati, il che spiega il motivo di ricadute frequenti alla sospensione del farmaco biologico».
In conclusione di fronte a questi risultati, i reumatologi affermano che i coloro che sono affetti da artrite reumatoide possono sospendere la terapia qualora non abbiano più sintomi e se l'ecografia non evidenzia danni alle articolazioni.

Per quel che concerne l'artrite psoriasica, sarà obbligatorio effettuare una biopsia della membrana sinoviale che ricopre le articolazioni per capire se la malattia è davvero in fase di remissione.
Ora «abbiamo in mano le armi per decidere chi può sospendere le cure biologiche senza rischio di ricadute e chi non può farlo», precisa Ferraccioli.
«Nell'artrite reumatoide – prosegue l'esperto - la remissione clinica ed ecografica o la malattia lievemente attiva sono sufficienti per dire che anche il tessuto sinoviale è in remissione; invece nella artrite psoriasica solo la biopsia sinoviale permette di definire se vi sia una “vera” remissione.
Dunque viene avvalorato in modo importante il ruolo diagnostico conclusivo della biopsia sinoviale, che il nostro centro di Reumatologia del Gemelli esegue da tanti anni, come parametro utile e necessario soprattutto nella artrite psoriasica poliarticolare ed erosiva».
Fonte: OK SALUTE

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