lunedì 30 gennaio 2017

Rumori: trovato il più fastidioso

Rumori: un recente studio effettuato da un team di ricercatori americani ha scoperto quale tra quelli che conosciamo è il più fastidioso.

Rumori, secondo gli scienziati le ragioni dell’avversione nei confronti di certi rumori andrebbero ricondotte a una specifica porzione situata all’interno del cervello, l’amigdala.

Rumori: trovato il più fastidioso
Rumori: trovato il più fastidioso
L’amigdala è una parte del cervello che gestisce le emozioni, ed è in grado di regolare i segnali provenienti dall’orecchio, suscitando di conseguenza reazioni nel comportamento.
Reazioni che risultano quasi sempre negative in risposta a rumori con frequenze comprese fra 2000 e 5000 Hertz, essendo le orecchie umane molto sensibili agli stimoli presenti in quest’intervallo.

Quanti ne accadono giornalmente ed anche di notte, generati dall'urto di due oggetti che vibrando danno vita a effetti sonori fastidiosi ma anche piacevoli come quelli che uno strumento musicale genera:

Rumori: trovato il più fastidioso
Fig.1
Ricercatori americani hanno sottoposto ad un campione di uomini e donne una serie di trambusti, scoprendo il rumore più fastidioso in assoluto.
Si tratta di un rumore in grado di bloccare ogni attività svolta penetrando nel cervello con insistenza.
Non è un fracasso meccanico o di un motore di aereo, bensì il pianto di un bambino. Una ricerca realizzata da due psicologi americani ha, infatti, preso in esame il comportamento di uomini e donne in occasione di varie tipologie di rumore.
I componenti del campione avevano il compito di svolgere dei semplici calcoli matematici mentre a pochi metri operava una sega circolare, due persone che chiacchieravano o altri fenomeni chiassosi.
Ebbene è stato in occasione del pianto di un bambino di età compresa tra i due anni e mezzo ed i quattro ad essere avvertito con maggiore fastidio impedendo l’esecuzione corretta dei calcoli.

Pianto di un bambino di età tra i 2/2,5 e ed i 4 anni
Pianto di un bambino di età tra i 2/2,5 e ed i 4 anni
Insomma la voce di un bimbo è la più dannosa per le attività che vengono svolte, anche se, a differenza di altre, non provoca malattie.

La maggiore difficoltà nel fare altro, in presenza di un bambino che piange, potrebbe non essere causale e rappresentare il frutto dell’evoluzione:
un modo per impedire ai genitori di ignorare i propri piccoli in difficoltà.
Fonte: http://scienzenotizie.it

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