venerdì 27 gennaio 2017

Come funziona olfatto umano

Come funziona esattamente l'olfatto degli esseri umani è l'argomento che oggi vorrei condividere con voi, cercando di studiare l'anatomia stessa dell'olfatto.

Come funziona per la precisione il nostro odorato è l'argomento che trattermo oggi, perchè molte delle nostre emozioni, positive e negative, si concentrano proprio sugli odori che ci circondano e che noi stessi emaniamo:

Come funziona olfatto umano
Come funziona olfatto umano
Se gli occhi sono una finestra aperta sul mondo, potremmo affermare che il naso è una porta aperta sui nostri ricordi!
A dimostrarlo è lo stesso legame tra le strutture coinvolte dall'olfatto (sistema olfattivo e quello limbico, deputato a "gestire" emozioni e ricordi) a rendere questo senso tanto interessante.

È il più enigmatico dei sensi, quello di cui si sa meno, quello che modifica il nostro inconscio più profondamente.

Come funziona olfatto umano
Fig.1
Non sappiamo neppure con precisione come funziona l’olfatto, un pezzetto di cervello proiettato nel mondo esterno, un senso “prossimale e distale” che cioè ci aiuta a percepire il mondo sia da lontano (l’odore di un incendio a distanza), sia dall’interno del corpo (insieme al gusto).

In confronto alla struttura dell’occhio, il naso è relativamente semplice: un tappeto di recettori che si legano alle molecole esterne e mandano al cervello il segnale corrispondente.

Come funziona olfatto umano
Fig.2
Ma i misteri iniziano già qui: come fanno molecole con una struttura simile a produrre odori del tutto differenti, e molecole diversissime ad avere quasi lo stesso effetto?
Alcuni hanno addirittura pensato che il funzionamento dei recettori del naso implicasse un qualche tipo di meccanismo quantistico;
è l’ipotesi di Luca Turin, secondo la quale le molecole stesse entrano in vibrazione all’interno del recettore, in modo da mettere in comunicazione le due parti del “sensore” e far scattare il segnale di un odore.
Questo spiegherebbe anche come facciano leggerissime modifiche della struttura a cambiare totalmente il risultato finale.
Peccato che, anche se molto suggestiva, dell’ipotesi non ci siano ancora conferme sperimentali.
Fonte: http://www.focus.it

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