Come sarà la comunicazione del futuro, una rivoluzionaria scoperta che si è avuta attraverso un esperimento incredibile che si è fatto legando particelle distanti tra di loro 1.200 km!
Una nuova porta verso la comunicazione del futuro, quella che si è aperta grazie ad un epserimento increedibile che si è effettuato con delle particelle che seppur distanti tra di loro migliaia di km si sono potute legare tra di loro:
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Come sarà la comunicazione del futuro: esperimento teletrasporto |
Si tratta di due particelle di luce she trasmesse alla distanza considerevole di 1.200 km sono riuscite a restare connesse tra di loro, prendendo le specifiche l'una dell'altra!
Si tratta di un esperimento che ha dell'incredibile quello che è stato condotto dalla University of Science and Technology cinese di Hefei i cui risultati sono stati successivamene pubblicati sulla rivista scientifica Science.
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Fig.1 |
Senza ombra di dubbio i risultati ottenuti da questo esperimento aprono un nuovo orizzonte nel campo delle telecomunicazioni che si avranno nel futuro, osando perfino ipotizzare la possibilità del teletrasporto!
Ancora dunque un passo avanti quello che è stato compiuto dalla fisica quantistica, che si preoccupa di vigilare e studiare sui fenomeni che si realizzano nell'universo infinitesimale.
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Fig.2 |
Il legame che si è avuto tra queste due particelle di luce a distanza di migliaia di chilometri è stato denominato ientaglement (Fig.2) e spiega il comportamento che avviene tra due particelle che seppur distanti tra di loro, riescono in ogni caso a restare legate l'una all'altra:
in modo tale da potere misurare le specifiche caratteristiche di una delle due che determina all'istante le stesse carateristiche dell'altra!
Inpasato al riguardo erano già stati effettuati esperimenti del genere, senza però riuscire ad ottenere gli stessi risultati, limitandosi ad un legame tra particelle fino a 100 km:
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Fig.3 |
perche' la correlazione tra particelle si perde se queste vengono trasmesse attraverso le fibre ottiche o attraverso l'aria vicino al suolo.
Il problema stavolta è stato superato dai ficìsici che hanno preso parte all'esperimento, spezzettando la trasmissione lungo le fibre ottiche cosi da indurre i due fotoni a compiere più tappe, ripulendo e archiviando continuamente nuove informazioni ad ogni sosta.
Il gruppo cinese, guidato da Juan Yin, ha invece preferito un approccio diverso, basato sull'utilio di laser e satelliti .
I fisici del gruppo di Juan Yin, hanno utilizzato il satellite cinese Micius per comunicare con tre stazioni a terra in diversi punti della Cina, distanti ognuna circa 1.200 chilometri con una distanza dal satellite variabile fra 500 e 2.000 chilometri.
Fonte: ANSA
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