lunedì 27 febbraio 2017

Cellule staminali al passo con etica: modalità impiego

Cellule staminali ormai al passo con l'etica. Grazie al trasferimento nucleare, nuovi orizzonti si aprono per quanto concerne la terapia rigenerativa.

Le cellule staminali, per la prima volta è stato dimostrato che qual'ora siano state create facendo uso di metodi diversi, sono tutt'altro che uguali.

Cellule staminali al passo con etica: modalità impiego
Cellule staminali al passo con etica: modalità impiego
La scoperta è arrivata grazie ad un team di ricercatori del Salk Institute della Oregon Health & Science Universisty (OHSH) in collaborazione dell'University of California di San Diego.
Gli scienziati hanno potuto appurare che le cellule staminali embrionali umane (hESC) proprio perchè ottenute da embrioni non utilizzati e "scartati" dalla fecondazione in vitro, creano parecchi problemi di carattere etico e logistico limitandone il loro campo d'utilizzo.

Per questo motivo, il team di ricercatori della OHSH nell'ultimo anno ha lavorato ad una nuova tecnica chiamata trasferimento nucleare che consiste nel trasferire il nucleo di una cellula staminale (nella fattispecie si trattava di cellule somatiche) in una cellula uovo non fecondata dopo,chiaramente, avere eliminato o fatto diventare inattivo il nucleo preesistente.
Le cellule cosi ottenute, erano più somiglianti alle cellule staminali embrionali umane rispetto alle staminali pluripotenti indotte (iPS), realizzate attraverso l'espressione "forzata" di determinati geni, introdotti in cellule adulte, tramite vettori virali.
"Le cellule ottenute utilizzando una cellula uovo non fecondata, hanno meno problemi di riprogrammazione, meno alterazioni nei livelli di espressione genica e sono più vicine alle cellule staminali embrionali"
Cosi dichiarava Joseph R. Ecker, co-autore senior, professore e direttore del Laboratorio di Analisi Geomica del Salk e co-direttore del Center of Excellence for Steam Cell Genomics.

 Joseph R. Ecker
Joseph R. Ecker
Dopo avere dato vita a quattro linee di cellule staminali con tencnica di trasferimento nucleare (il tutto utilizzando cellule uovo da una singola donatrice), sette linee di cellule iPS e due linee di hESCs, tutte le linee avevano mostrato la capacità di svilupparsi in molteplici tipologie cellulari e di contenere un DNA quasi identico.

Ma analizzandole più attentamente, il team di ricercatori ha trovate alcune differenze:
a questo punto bisogna fare un passo indietro e spiegare il termine epigenetica, branca della genetica che studia tutte le modificazioni ereditabili che variano l'espressione genica pur non alterando le sequenza del DNA e quindi i fenomeni ereditari in cui il fenotipo è determinato non tanto dal genotipo ereditato in sè, quanto dalla sovrapposizione al genotipo stesso di "un'impronta" che ne influenza il comportamento funzionale.
In conclusione, sembrerebbe che le cellule staminali ottenute con questo nuovo precesso, unendo i vantaggi delle hESC e delle iPS, sarebbero udelai per le applicaizoni cliniche della terapia rigenerativa.

Fonte: Nature

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