giovedì 26 gennaio 2017

Nemesi della materia oscura: rivelata la sua origine

Nemesi della materia oscura: gli scienziati hanno approntato uno strumento che potrebbe rivelarne le sue origini.

Nemesi della materia oscura, finalmente con ogni probabilità i ricercatori potranno rivelarne le origini, grazie ad uno strumento dislocato nelle profondità della Terra!

Nemesi della materia oscura: rivelata la sua origine
Nemesi della materia oscura: rivelata la sua origine
Esattamente a circa 1,5 chilometri di profondità sotto il Gran Sasso, in Abruzzo, questo particolare strumento potrebbe rivelarne le origini  della materia oscura.
La materia oscura, sfuggente ed enigmatica sostanza che si presume faccia parte per quasi l'85% della massa intera dell'Universo!

La ricerca in questione, prevede che successivamente avere attivato lo strumento, uno specifico rilevatore situato dentro questa particolare camera verrà dedicato esclusivamente alla ricerca delle WIMP (Weakly Interacting Massive, particelle massive debolmente interagenti), che secondo l'opinione dei fisici potrebbero costituire la materia oscura.

    Esattamente a circa 1,5 chilometri di profondità sotto il Gran Sasso, in Abruzzo, questo particolare strumento potrebbe rivelarne le origini  della materia oscura.  La materia oscura, sfuggente ed enigmatica sostanza che si presume faccia parte per quasi l'85% della massa intera dell'Universo!  La ricerca in questione, prevede che successivamente avere attivato lo strumento, uno specifico rilevatore situato dentro questa particolare camera verrà dedicato esclusivamente alla ricerca delle WIMP (Weakly Interacting Massive, particelle massive debolmente interagenti), che secondo l'opinione dei fisici potrebbero costituire la materia oscura.
Fig.1
Il rilevatore di cui sopra, si chiama DrakSide-50, è verrà collocato per la precisione al centro di questa sfera metallica e riempito di argon liquido.
Gli scienziati nutrono la speranza di assistere ad una collissione tra una WIMP ed un atomo di argon, evidenziata da un'emissione luminosa.
Il rilevatore di cui sopra, si chiama DrakSide-50, è verrà collocato per la precisione al centro di questa sfera metallica e riempito di argon liquido.      Gli scienziati nutrono la speranza di assistere ad una collissione tra una WIMP ed un atomo di argon, evidenziata da un'emissione luminosa.
Fig.2

Anche un'altra particella subatomica, però, il neutrone, attraversando il rilevatore produrrebbe lampi di luce analghi a quello prodotto dalla collisione della particella WIMP e l'atomo di argon.
Per questo motivo, la camera esterna verrà riempita di un altro liquido particolarmente sensibile ai neutroni, drogato con molecole di boro che scintilleranno nel caso in cui venissero colpite.
Queste emanazioni luminose verranno intercettate da fotomoltiplicatori inseriti nella parete della camera.
Qual'ora si dovessero verificare emissioni di luce dentro il rilevatore e non all'interno del boro cirocostante, il motivo sarà con ogni probabilità a causa di una WIMP.
"Per capire come si è evoluto l'Universo, o come si evolverà in futuro, dobbiamo sapere di che cosa è fatto", cosi si esprime Chamkaur Ghag, fisico dell'University Collage di Londra che collabora attivamente all'esperimento.
Fonte: Science

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