Scoperte due nuove molecole che aprono una nuova frontiera per approntare una terapia da utilizzare in pazienti affetti da sclerosi multipla.
Scoperte recentemente due nuove molecole che potrebbero parire nuove frontiere in ambito terapeudico relativo al trattamento nei pazienti afetti da sclerosi multipla:Scoperte nuove molecole per terapia sclerosi multipla |
È ormai noto che i linfociti T e B autoreattivi giocano un ruolo importante nella genesi nella progressione di questa malattia.La Sclerosi Multipla è una malattia cronica debilitante di natura autoimmunitaria che colpisce il sistema nervoso centrale (SNC).
Fig.1 |
Tuttavia questo tipo di trattamento farmacologico risulta spesso inefficace e le preoccupazioni in merito alla sicurezza ed agli effetti indesiderati ne limitano di fatto l'utilizzo.
Si avverte pertanto la necessità di una nuova generazione di farmaci sicuri, efficaci a lungo termine anche dopo un trattamento limitato nel tempo.Il Fingolimod è una molecola che è stata sottoposta a studio dal momento che si è rivelata essere in grado di trattare efficacemente l'encefalomielite autoimmune che è un modello animale della sclerosi multipla umana.
Fig.2 |
Ne consegue una redistribuzione linfonodale e una riduzione della ricircolazione di linfociti auto-aggressivi nei confronti del SNC.Il Fingolimod è inoltre una molecola lipofilica, in grado di attraversare facilmente la barriera emato-encefalica e la cui fosforilazione avviene all'interno del sistema nervoso centrale.
Interagendo con il recettore per la sfingosina 1-fosfato presente sulle cellule neuronali, il Fingolimod svolge un ruolo protettivo o riparativo nei confronti delle cellule del SNC.
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